Un successo straordinario in termini di numeri, in un periodo dell’anno che non offriva certezze alla ripresa del turismo. Eppure in questa seconda estate post covid, la Valle dei Templi di Agrigento conquista uno dei primi posti tra i siti della cultura più visitati in Italia ed in Europa, e di sicuro il primo in Sicilia, la regione italiana che ha accolto in assoluto più turisti italiani e stranieri. E questo grazie a un’ampia offerta tra visite guidate, percorsi con degustazione, il marchio Diodoros, legato ai prodotti che nascono nella Valle; e ancora musica, teatro, cinema e arti performative, oltre alla mostra di arte contemporanea dedicata alle sculture monumentali dell’Uomo quantico di Gianfranco Meggiato, che entrano in colloquio con il sito archeologico. Un bel successo in termini di gestione ed organizzazione, uno staff consolidato che ha saputo gestire flussi importanti di visitatori, anche alla luce delle nuove norme di ingresso nei siti culturali.
Ma di certo, questa sarà l’estate da ricordare anche per le ormai famose “albe teatralizzate”, veri e propri percorsi di scoperta in cui il teatro riesce ad entrare in simbiosi con le visite guidate dagli archeologi. Un successo straordinario, come interesse e numeri: e di certo saranno in tanti a cercare di accaparrarsi un posto per gli ultimi tre appuntamenti, da non perdere per nessuna ragione. Si parte con l’Iliade interpretata da Sebastiano Lo Monaco che ritorna sotto il Tempio della Concordia (domani e sabato, alle 5 del mattino) con il suo Quartetto Aretuseo. Tutta l’epopea omerica condensata in poco più di un’ora, senza perdere alcun quadro, alcuna scena, alcun personaggio, ma offrendo una visione di insieme attenta ai caratteri, l’antico che dialoga con il presente. L’originalità dello spettacolo sta nella complessità drammaturgica e nel ruolo dell’attore. Il montaggio testuale della grecista Monica Centanni, ricapitola la storia della spedizione achea contro la rocca di Priamo dall’inizio alla fine: gli amori di Elena e Paride, l’inganno del cavallo, la conquista e l’incendio della città, la spartizione delle donne dei vinti, le principesse troiane schiave dai vincitori. Storie di eroi – Achille, Ettore, Ulisse – che nell’impresa mettono alla prova il limite umano. Storie di dei – Atena, Poseidone, Ares, Afrodite – che si schierano in battaglia…
Infine – domenica prossima, 29 agosto – il finale ad effetto affidato a Gaetano Aronica che con la compagnia della Fondazione Teatro Pirandello ha preparato un’operazione di grande respiro, una rappresentazione itinerante tra i templi dell’età classica, le installazioni di arte contemporanea ed il percorso paleocristiano. Più stili e più culture, un vero viaggio nel Mediterraneo dei popoli e delle leggende, guidati dagli operatori di CoopCulture che non mancheranno di approfondire la storia del sito archeologico, uno dei più grandi del Mare Nostrum. Una risposta all’Europa, questo spettacolo di Aronica intitolato “E non temere il domani”, che invita a nuovi modelli di fruizione del bene culturale ed un progetto di gran coinvolgimento. Aronica, Presidente della Fondazione Teatro Pirandello, vanta una lunga esperienza nel cinema e nelle fiction, fino a The Barbarians perNetflix che lo ha fatto debuttare sulla ribalta europea e per il quale riceverà asettembre il Premio internazionale a Taormina Naxos Legge. Ed eccoci allo spettacolo: che parte da un “detonatore”, cioè la convinzione che veleni sono dappertutto, l’uomo ne ha distribuiti in quantità in tutto il pianeta: possono aiutare gli uomini e vengono talvolta impiegati per scopi terapeutici, per curare virus e malattie. Se usati in modo eccessivo o irrazionale, sono capaci di distruggere l’umanità intera. Gli antichi attribuivano questo potere mortale ad un disequilibrio degli elementi della natura, che venivano considerati come collegati alle quattro stagioni dell’anno, le quattro età dell’uomo, i quattro temperamenti etc. Le streghe però non solo non credono che questo potere dei veleni sia indipendente dalla natura dell’uomo, ma sostengono che l’uomo conosce i veleni perché li custodisce dentro di sé, e dal loro uso dipendono molte conseguenze per l’umanità. Non sono gli stessi sentimenti dei potenti veleni? La loro dose può scatenare le passioni più violente.
Si raccomanda la prenotazione.
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