Perfetto modello di tragicommedia a sfondo grottesco, “L’aria del continente” di Nino Martoglio è ancora vivido esempio di ciò che fu (elargendo non poche eredità al teatro leggero ‘anni Sessanta’) il repertorio popolar-didascalico d’inizio Novecento, grato rovistatore di tanto repertorio “boulevar-dier” della scena francese in anni di Bella Epoque, trapiantati in una sorta di visione sovvertitrice, assiomatica di insulse saggezze e rustici luoghi comuni. Endemici, a loro volta, di una certa Italietta fatuo-umbertina fortemente suddivisa in invalicabili classi sociali ed in privilegi di cespiti e casati, accumulati da svariati epigoni della neoborghesia sudista. In epoca post-unitaria, a prosecuzione di quella che Tomasi di Lampedusa focalizzava come la “stirpe dei Sedara” e dei mezzadri elevati al rango di piccola borghesia, ecco Martoglio “imbattersi” (e dispiegare) le disavventure amorose di tal Don Cola Duscio, benestante dell’entroterra catanese, soggiornante a Roma (gaudente e spendaccio-ne) per una banale operazione di appendicite. Costretto, però, a rientrare in Sicilia, mentalmente cambiato e in bella compagnia d’una “affettuosa” canzonettista, sedicente capitolina – anzi “roma-gnola” – rivelatasi poi siculissima e prevedibilmente fedigrafa, provoca reazioni di vario genere tra parenti e amici. Ma nell’ultimo atto, per una serie di scoperte che gli fanno aprire gli occhi, torna a essere quello di sempre: un siciliano nell’anima con tutti i suoi pregi e difetti. L’elemento iperbolico e paradossale della commedia consiste, come molti sanno, nell’iniziale ed ostentato spirito di strava-ganza, larghe vedute, disinibizione del protagonista (ormai “uomo di mondo” nell’accezione babbea, cara a Totò). Dunque nel suo disprezzo e commiserazione per la gelosia e la goffaggine dei propri compaesani (essendosi egli “svezzato” da ogni pregiudizio e bubbone genetico….), roso e lacerato –invece – da più sorgiva gelosia e da tutti gli istinti comuni al maschio di falsa emancipazione (semmai esistita).
L’ARIA DEL CONTINENTE
di Nino Martoglio
Regia Pippo Pattavina
Con Pippo Pattavina.
Teatro Luigi Pirandello,
via Pirandello 35 – Agrigento
Lo spettacolo è in programma il 23 febbraio dalle 20,30 e il 24 febbraio 2019 dalle 17.30

Per info e prenotazioni: 0922 590220.

 
 

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