La Sicilia vanta l’80% della produzione nazionale e la migliore qualità al mondo di mandorle. Nel 2020 si sono contati 31.465 ettari di territorio e una una produzione di circa 503.845 quintali di mandorle.
La provincia agrigentina detiene da secoli il record per la maggiore produzione di mandorle con 130.200 quintali raccolti da impianti disseminati su ben 10mila ettari.
Non poteva quindi che nascere a Favara il Museo della Mandorla Siciliana.
Favara infatti è un luogo strategico per la diffusione e la promozione della mandorla perché è il paese dell’agnello pasquale, uno dei più antichi dolci di mandorla, realizzato seguendo una secolare tradizione della pasticceria locale: un cuore di pistacchio ricoperto da mandorle e decorato a mano.
Il Museo della Mandorla Siciliana, ha aperto i battenti da quattro anni, ma si è subito imposto all’attenzione di molti perché ben si inserisce nel circuito di valorizzazione delle eccellenze agroalimentari siciliane. La struttura è promossa da Marzipan, un centro di promozione per l’eccellenza agroalimentare ed oggi sede del Distretto del cibo Bio Slow Pane e Olio.
«Un sogno nel cassetto – spiegano i promotori dell’iniziativa: Salvatore Ciulla, Antonio Alba e Salvatore Mongiovì – rivolto all’individuazione delle eccellenze enogastronomiche in Sicilia, alla scoperta della cultura del cibo, della biodiversità del settore agroalimentare siciliano e dei saperi di chi, da sempre, lavora per l’enogastronomia del nostro territorio».
Chi visita le numerose sale del museo fa un percorso tra tradizione e innovazione di grande interesse e può anche apprezzare alcune degustazioni, come un dolce a base di cubaita (torrone di mandorla) e latte di mandorla.
In un’ampia sala sono esposte ben 180 mandorle catalogate presso la zona agrigentina, tra le quali figurano: alaimo, albanisa, amara, aragona, baiamonte, bari flore (bari, grossa, bari nostrana), belvedere, calamonaci, caluriedda, cuscienza, cuti, fra giulio, giuliana, la greca, licata, pizzuta, texas, zicari, zu’ paulinu.
Ogni fase è ben descritta dentro le mura di questo antico palazzo nel centro storico di Favara: la raccolta del frutto, la fase in cui vengono private del mallo e fatte asciugare al sole per alcuni giorni, la sua lavorazione fino al suo utilizzo nella pasticceria, ma non solo. Un luogo didattico, dunque, dove l’intera storia delle antiche tradizioni diventa oggetto di conservazione e mezzo di trasmissione della memoria presente.
L’antico palazzo che ospita il Museo era in origine una rivendita di mandorle del primo Novecento e pur rimando fedele alla tradizione, si propone anche ai turisti come un contenitore in continua evoluzione volto alla scoperta della qualità e della bellezza della mandorla presente in Sicilia.