Esplora la bellezza e la cultura di Agrigento e del Centro Sicilia!

Benvenuti nella sezione dedicata alla scoperta della Sicilia! Qui troverete una selezione di video che vi guideranno attraverso le meraviglie di questa splendida isola, con un focus speciale su Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025 e molte altre località imperdibili.

Esplora Agrigento, eletta Capitale della Cultura 2025. Scopri la sua storia, la cultura e le tradizioni che la rendono unica.

Costa del Mito

Immergiti nella maestosità della Valle dei Templi, uno dei siti archeologici più importanti e affascinanti del mondo.
Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1997, la Valle dei Templi di Agrigento è uno dei luoghi più suggestivi di tutto il Mediterraneo. Con i suoi templi più famosi, tra cui quelli di Eracle, di Giunone, di Zeus e della Concordia,  è uno dei luoghi più ammirati dai viaggiatori sin dal XVIII secolo.

Poggiati su una piccola altura ricoperta di macchia mediterranea, i resti imponenti del Tempio di Giunone mostrano l’aspetto originario dell’edificio costruito nel V secolo avanti Cristo in stile dorico. Le colonne possenti e scanalate reggono con i loro capitelli una trabeazione caratterizzata da un tipico fregio dorico.
Proseguendo tra mandorli, ulivi e tombe paleocristiane, si giunge al Tempio della Concordia, reso ancora più suggestivo dalla recente collocazione di una grande scultura bronzea, “La caduta di Icaro”, dell’artista russo Igor Mitoraj. Il Tempio della Concordia, costruito nel V secolo avanti Cristo, è uno dei templi meglio conservati al mondo e certamente l’icona migliore non solo della Magna Grecia ma probabilmente di tutta l’antichità classica greca.

L’ultimo tempio che si incontra verso il declivio della collina, percorrendo un tratto ricco di tombe della necropoli paleocristiana, è quello di Eracle, edificato nel VI secolo avanti Cristo. Oggi il Tempio di Eracle presenta solo pochi resti, tra cui alcune colonne che sono state rimesse in piedi dagli archeologi con un particolare procedimento.

Visitare la Valle dei Templi significa ripercorrere i luoghi abitati dai Greci fin dal VI secolo avanti Cristo, per vivere emozioni forti dal sapore antico.

Scopri il cuore della Sicilia con i suoi paesaggi incantevoli, le tradizioni autentiche e la ricchezza del patrimonio culturale.

C’è una Sicilia, quella centrale, che pochi conoscono. È una Sicilia che possiede un ricco patrimonio naturale, paesaggistico, architettonico, storico e tecnico che ne fa un gioiello di grande bellezza e valore.
Una terra di miti, ricca di monumenti in stile greco, romano, arabo e normanno. Una terra che tiene ancora viva la memoria dei mestieri di un tempo.

Chi arriva in Sicilia può ammirare gli splendidi paesaggi costieri, ma non dovrebbe privarsi di godere degli odori, dei colori e dei sapori che si susseguono e si integrano nell’entroterra. Qui, usi e costumi popolari fanno sì che sacro e profano si fondano per dare vita a manifestazioni spettacolari e ricche di pathos, che richiamano ogni anno milioni di turisti da tutto il mondo.

Le testimonianze della tradizione sono un elemento indispensabile per capire e conoscere l’anima della Sicilia. Questo è il Centro Sicilia: una terra viva, da conoscere con la sua storia antica e recente, un brillante incastonato nel blu del mare nostrum.

Non solo Pasqua: la primavera in Sicilia è un’esplosione di colori e profumi. Scopri gli eventi, le feste e le tradizioni che animano l’isola durante questa stagione.

Giornate assolate, colori e profumi accompagnano il tepore della primavera siciliana, periodo dell’anno in cui l’isola offre affascinanti panorami della natura nel pieno splendore.
Tempo ideale per regalarsi una vacanza rigenerante fuori stagione, esplorando l’entroterra dell’isola, un territorio che, con i suoi paesaggi, la sua storia millenaria, le tradizioni e la gastronomia, rientra a pieno titolo tra le mete che ormai da tempo suscitano l’interesse e la curiosità di turisti italiani e stranieri.

Un viaggio ideale che inizia tra le distese di mandorli fioriti della maestosa Valle dei Templi, in quella che Pindaro definiva “la più bella tra le città dei mortali,” l’antica Akragas, celebrata nel passato per il suo splendore.
Passeggiare tra le meraviglie di questa area archeologica, tra le più importanti al mondo, ripercorrendo la storia in un’atmosfera sospesa e magica, è un’emozione unica. La stessa che si rivive a pochi chilometri da qui, all’interno della Villa del Casale di Piazza Armerina, ammirando i mosaici che l’hanno resa famosa in tutto il mondo.

La primavera siciliana ci regala ancora la scoperta di tradizioni antiche e suggestive come i riti pasquali di Caltanissetta ed Enna, i due capoluoghi dell’interno dell’isola, ricchi di storia e arte.
Pasqua è il periodo dell’anno in cui Caltanissetta si abbandona con fervore alle celebrazioni della Settimana Santa, unica nel suo genere perché si dipana nell’arco di sette giorni alternando momenti di folklore, momenti di grande religiosità e partecipazione emotiva.
In prossimità della Pasqua, la città si riempie delle immagini della Passione di Cristo e la natura stessa sembra adeguarsi allo stato d’animo dei nisseni, alla loro fede, soprattutto a una ritrovata identità espressa durante il corteo della Real Maestranza o delle vare, grandi gruppi sacri che sfilano la sera del Giovedì Santo, o della processione del Cristo Nero, accompagnato dalle litanie dei “figli amari,” i raccoglitori di verdure selvatiche. Anche ad Enna i riti della Settimana Santa destano profonda emozione nello spettatore.
Qui la religiosità rivive e diventa palpabile nel silenzio irreale che aleggia nel corso della processione del Venerdì Santo, quando oltre duemila confratelli procedono lentamente lungo le vie cittadine, accompagnando le vare del Cristo Morto e dell’Addolorata in un’atmosfera di partecipazione commossa e fede semplice che mostrano l’aspetto più profondo di questa terra.

Oltre alle tradizioni pasquali, l’entroterra dell’isola offre la possibilità di ripercorrere la storia attraverso itinerari insoliti come il tour per castelli, e in questo territorio se ne contano davvero tanti. A partire da Enna e dal suo Castello di Lombardia, che svetta imponente sulla Rocca di Cerere, o il Castello di Falconara a Butera, affacciato sul mare, ed ancora il Castello di Mussomeli, incastonato nella roccia, o il Castello di Sperlinga, scavato nella roccia.
Esistono molti motivi per immergersi in una vacanza siciliana fuori stagione: paesaggio, arte, tradizioni, storia. La primavera in Sicilia è tutto questo e molto altro.

Un viaggio attraverso i maestosi castelli siciliani, testimoni di secoli di storia e di battaglie, che raccontano le vicende dell’isola.

Non c’è un luogo come in Sicilia nel quale storia e culture millenarie si fondano in testimonianze incomparabili: i templi di Agrigento, Segesta e Selinunte, i mosaici della Villa del Casale di Piazza Armerina, le chiese del Barocco del Sud-Est dell’isola. In questo panorama variegato non possono non rientrare i castelli che, con il loro profilo austero, dominano il paesaggio siciliano e rappresentano il nucleo attorno al quale molti centri urbani si sono sviluppati.

Posti in luoghi spesso inaccessibili ma spettacolari, castelli, torri e bastioni sono scrigni di storia, memoria e leggende che vale la pena di conoscere. Tra i più antichi dell’isola si annovera  il Castello di Mussomeli.

Di origine chiaramontana è costruito in una posizione inconsueta, quasi a mimetizzarsi con la rocca sulla quale sorge. Il maniero fu fatto costruire per ordine di Manfredi Chiaramonte intorno al 1370, inizialmente ad uso militare e successivamente adattato ad ospitare la numerosa corte.

Sulla costa meridionale dell’isola, tra Licata e Butera, sorgono due spettacolari costruzioni di epoca più recente: Castel Sant’Angelo, che si erge sulla montagna di Licata dominando la città e il porto, fu costruito nel 1615 dal comandante della Cavalleria leggera del Regno di Sicilia. Il castello è circondato da una zona ricca di ritrovamenti archeologici. A poca distanza da Licata sorge il castello di Falconara, una fortezza sorta intorno ad una grossa torre quadrata destinata all’allevamento dei falchi da caccia, per questo chiamato “della Falconara.” Oggi il castello mostra intatta la sua struttura, dominando l’azzurro del mare sul quale si specchia con il suo incantevole profilo.

Vivi la magia del Carnevale siciliano, una festa di colori, musica e tradizioni che coinvolge tutta l’isola in una celebrazione di gioia e cultura.

Gli antichi dicevano che una volta all’anno era lecito fare cose da pazzi. Era il tempo del “Carmen levare,” letteralmente “levare la carne,” perché coincideva con gli ultimi giorni in cui era possibile mangiare la carne prima del periodo di Quaresima. Nacque così la tradizione del Carnevale che in Sicilia affonda le sue radici nel Medioevo. Le origini del Carnevale sono molto antiche e risalgono, pare, al 1616 quando il Viceré di Napoli e della Sicilia, Suna, decretò che ognuno nel periodo di Carnevale si dovesse vestire in maschera.

Oggi, il periodo a cavallo tra il Giovedì e il Martedì Grasso è celebrato nella nostra isola con eventi e manifestazioni che richiamano turisti da ogni parte del mondo. Tra le tradizioni carnevalesche più conosciute in Sicilia c’è il Carnevale di Sciacca che ogni anno attira nella bellissima cittadina agrigentina migliaia di turisti. Protagonista indiscusso e simbolo del Carnevale di Sciacca è la maschera di Peppe Nappa, pigra e beffarda. La maschera apre ufficialmente le manifestazioni nella giornata del Giovedì Grasso ed è a lui che vengono consegnate simbolicamente le chiavi della città. Da questo momento e per sei giorni sarà un tripudio di colori, musica, balli e allegria per le vie del centro storico e della magnifica Piazza Scandaliato che fanno da teatro alla sfilata dei carri.

Località Vicine all’Aeroporto di Palermo

Caltanissetta

Nel cuore della Sicilia, adagiata in un paesaggio incantevole disegnato da delicate colline ricoperte di mandorli, ulivi, filari di vigne e dorate spighe di grani antichi, sorge Caltanissetta, l’antica Kalat el Nisa, il “castello delle donne” come la chiamarono gli arabi quando vi si insediarono nell’846.

Caltanissetta, da scoprire nella sua più profonda identità, è un intreccio affascinante di storia, cultura e tradizioni. Una città fatta di luoghi fisici, di luoghi della memoria e di luoghi dell’anima.

I luoghi reali sono racchiusi nel suo centro storico: la piazza Garibaldi, dominata dalla fontana del Tritone e dal prospetto delle cinquecentesche chiese di San Sebastiano e di Santa Maria la Nova, la cattedrale al cui interno è possibile ammirare gli affreschi del pittore fiammingo Guglielmo Borremans.

E poi il Palazzo Moncada, costruito nel Seicento per volontà del principe Luigi Guglielmo I Moncada, feudatario della contea nissena. Lo splendido edificio oggi è sede del museo dedicato alle opere dello scultore nisseno Michele Tripisciano.

I luoghi reali della città si incontrano ancora nella chiesa di Sant’Agata al Collegio con le splendide decorazioni in marmo e stucchi. Nel quartiere arabo con i suoi cortili, i vicoli e le antiche case dai tetti bassi. Nello storico e colorato mercato cittadino della “stratafoglia”, animato ad ogni ora del giorno e della notte. E poco fuori città, nella bellissima abbazia di Santo Spirito, edificata intorno all’undicesimo secolo per volere del conte Ruggero e di sua moglie Adelasia, dominata al suo interno dalla magnifica e preziosa tavola del Crocifisso dello Staglio.

Caltanissetta e la sua memoria rivivono nel paesaggio definito altopiano gessoso solfifero che sul finire dell’Ottocento fece della città la capitale mondiale della produzione di zolfo. Sospesa tra splendori e tracolli, la realtà mineraria fu soprattutto una delle pagine più sofferte e tragiche della storia nissena.

La Caltanissetta dell’anima si ritrova ogni anno nelle feste religiose, un’esplosione di passione e fede come nella Settimana Santa, quando le strade diventano teatro di fervore e devozione espresse con grande partecipazione popolare durante il corteo della Real Maestranza, nella struggente processione del Cristo Nero o nello spettacolare corteo delle vare, i sedici gruppi statuari a grandezza naturale che vengono fatti sfilare la sera del Giovedì Santo.

L’anima dei nisseni riemerge ancora in occasione della festa del suo patrono San Michele, il 29 settembre, quando tutta la popolazione si stringe attorno al suo santo patrono, l’arcangelo che vince il male, colui che liberò la città dalla peste. La festa si svolge in un tripudio di luci e colori che illuminano il cielo mentre il simulacro seicentesco viene portato a spalla dai devoti che procedono scalzi intonando preghiere, canti e invocazioni.

Caltanissetta e la sua identità riesplodono nei sapori della gastronomia locale fatta di ingredienti semplici e genuini che trovano nella pasticceria la loro massima espressione a partire dal cannolo che qui, secondo le ricerche storiche, avrebbe avuto origine, per continuare con il dolce tipico della tradizione nissena: il rollò, una soffice sfoglia arrotolata fatta di pan di Spagna al cacao ripiena di ricotta e con al centro un delicato tocco di pasta reale.

Da secoli il nome di Caltanissetta è legato alla produzione del torrone. La bontà delle materie prime, le pregiate mandorle locali raccolte a fine estate, e l’abilità di maestri artigiani hanno dato vita a una tradizione dolciaria che affonda le radici nell’antichità e si rifà alla kubiat di origine araba, dalla quale ancora oggi nasce la cubbaita nissena, un croccante fatto di mandorle, pistacchi e miele. Una sinfonia perfetta di sapori, una vera goduria di profumi e gusto, sintesi suprema delle emozioni e dello stupore regalati da questo angolo di cuore di Sicilia che non si lascia dimenticare.

 

Contattaci:
Comune di Agrigento
Giuliana Miccichè, portavoce del sindaco 📧 [email protected] ☎+39 3711823415

Distretto Turistico Valle dei Templi
Anna Maria Scicolone, responsabile comunicazione 📧 [email protected] ☎+393939794087

Aeroporto di Palermo
Salvo Ricco, responsabile ufficio stampa e social media di Gesap – Aeroporto di Palermo – 📧 [email protected] ☎ +393477506888

Esplora Agrigento e il Centro Sicilia: un viaggio che non dimenticherai mai!