Naro, città barocca ricca di storia racchiude in se cultura ed arte, monumenti civili ed ecclesiastici, resti archeologici e bellezze naturali.
Il borgo offre un cosiddetto “turismo di passaggio” che può svilupparsi in due percorsi: gotico e barocco. Il primo racchiude in se luoghi come il Castello Chiaramontano e il Duomo normanno. Il secondo, invece, luoghi sacri come la Chiesa Santa Caterina, la Chiesa Madre ex Collegio dei Gesuiti e molti altri.
Partendo dal Castello Chiaramontano, simbolo per secoli di Naro. Il castello edificato per volere della famiglia Chiaramonte nel periodo medievale, è monumento nazionale dal 1912. È attualmente visitabile e utilizzato per celebrare i matrimoni con rito civile.
Al suo interno, inoltre, presenta due mostre permanenti: il Museo degli abiti, con la mostra Vento di donne, che consiste in una raccolta di abiti e accessori femminili di fine 800 e inizio 900 e la mostra “il genio di Leonardo“, una raccolta di riproduzioni di opere del maestro toscano Leonardo da Vinci.
Aperto tutti i giorni tranne il lunedì. Info: 0922 956273
Proseguendo con il Duomo normanno edificato nel 1089 ad opera di Ruggero D’Altavilla sopra una preesistente moschea araba. Fu elevato a Chiesa Madre nel 1174 e nel 1266 venne consacrato alla Vergine Annunziata. Nel 1565 venne aggiunta la cappella maggiore dedicata alla Madonna della Catena, precedente patrona della città. Nel 1889 venne destinato a cimitero dei morti di colera e le opere vennero trasferite in altre chiese. Infine fu sede della Confraternita del S.S. Sacramento fino alla metà dell’Ottocento.
Ad oggi è dichiarato Monumento Nazionale ma al momento non visitabile a causa dell’evento franoso del 2005. Il Duomo è raggiungibile tramite una scalinata che una volta superata regala un fantastico panorama.
Se si inizia a parlare di stile barocco invece si può fare riferimento a moltissime chiese del borgo a cominciare dalla Chiesa Santa Caterina, anch’essa dichiarata Monumento Nazionale nel 1912. Fu costruita da Matteo Chiaramonte su volere di Federico III ed eretta a chiesa nel 1542. Definita il più artistico esempio di architettura d’epoca normanna e gioiello di stile gotico-normanno, la chiesa nonostante alcuni restauri, presenta ancora oggi le caratteristiche architettoniche originarie. All’interno sono ancora conservati e visibili gli affreschi, le sedie-scolatoio e la fossa per la sepoltura, il fonte battesimale in marmo, l’altorilievo marmoreo della Pietà e il crocifisso ligneo.
San Francesco d’Assisi, bene protetto dall’Unesco, conserva le reliquie di san Domizio e santa Colomba, morti durante le Crociate, e vari dipinti realizzati da Fra Felice da Sambuca.
La Chiesa di Sant’Agostino è convento fondato da eremiti della regola di Sant’Agostino che in fuga dalle persecuzioni dei Vandali, sbarcarono in Sicilia. Accanto a quest’edificio i frati costruirono un semplice convento dove rimasero fino all’invasione dei saraceni. Successivamente fu costruita una terza residenza dove oggi sorge la chiesa con quel che resta dell’antico convento. Sotto la chiesa si trova la cripta realizzata per la sepoltura dei frati che servì da cimitero fino al 1891.
La Chiesa Madre ed ex collegio dei Gesuiti, invece, divenne tale nel 1867 quando il Duomo cominciò ad essere pericolante. All’interno sono conservate molte opere provenienti dal Duomo come il fonte battesimale, la Sacra Famiglia e la Madonna della Catena. Nel coro è presente la grande tela di Provenzani raffigurante l’Annunciazione e una Madonna della Pace. Contatti unità pastorale Chiesa Madre, Sant’Agostino e San Francesco d’Assisi: 0922957881
Naro, più delle altre città agrigentine, è devota al santo nero, tanto da esserne patrono.
Il Santuario di San Calogero fu edificato sopra la “grotta” di San Calogero, che secondo la tradizione fu sua dimora per parte della sua vita.
Dall’interno della chiesa è possibile accedere alla grotta dove è sepolta suor Serafina Pulcella Lucchesi, nobile narese alla quale, secondo la leggenda, il santo apparve in sogno durante la pestilenza annunciandole che presto, per sua grazia, la peste sarebbe cessata. Il santuario è meta di molti fedeli che, in segno di gratitudine per le grazie ricevute, portano forme di pane benedette modellate nella forma della parte del corpo che viene guarita.
La festa del santo nero inizia ogni anno il 16 giugno per una durata di una settimana circa. Il Santo parte dalla chiesa uscendo dalla grotta e viene portato nella Chiesa Madre con un carro tirato dai fedeli. Durante i giorni di festa San Calogero corre per le vie di Naro e viene distribuito il pane benedetto come segno votivo. Si conclude con la processione sul carro dei miracoli e il rientro nella grotta.
Vi sono altri monumenti e palazzi non a stampo religioso ma altrettanto importanti per il borgo.
Il Museo Civico al Palazzo Malfitano nato come dimora nobiliare risalente al XV secolo, del periodo della dominazione spagnolo, fu successivamente ceduto alla città per essere a sua volta affidato a delle religiose con il compito di educare le fanciulle di ogni ceto nella fede e nei lavori femminili. All’interno del palazzo dal 2017 è presente un museo che valorizza i beni culturali della città fruendoli al pubblico e inserendoli nel tessuto culturale locale, nazionale e internazionale. Esso espone, inoltre, una mostra permanente sulla grafica
Aperto dal martedì al sabato. Contatti: 0922 953021.
La Biblioteca Feliciana precedentemente convento di San Francesco, oggi è sede del comune e adibita a biblioteca comunale. La fondazione della struttura si deve al priore Melchiorre Milazzo da Naro dell’Ordine dei Preti aiutato dalla sorella Donna Felice, da cui prende il nome. La biblioteca conserva volumi proveniente dall’ex convento e pezzi amanuensi millenari visibili ma non toccabili.
Aperta dal lunedì al venerdì.
Mura medievale e porta d’oro sono simbolo di Naro. La porta d’oro è l’unica rimasta intatta delle sei porte d’ingresso della città che facevano parte delle mura medievali che circondavano Naro. Prende questo nome dalla presenza della dogana e dalla ricchezza proveniente dal commercio della comunità ebraica li vicina e dalla quantità di frumento proveniente dalle campagne.
Per concludere la visita dei siti di Naro rimangono il Castellaccio e la diga.
Il primo è un insieme di resti di un’antica fortezza edificata dai Sicani nel 1240 a.C. circa che sorge su un altipiano che regala un panorama mozzafiato. Importante è la torre che, con quelle in cima a Naro e sul colle Caravello, costituivano le tre torri rappresentate sullo stemma della città.
Il secondo sito, invece, situato in località Stretta del Molino San Giovanni, è la diga artificiale che fu costruita per la raccolta delle acque provenienti dal fiume Naro con lo scopo di irrigare tutte le campagne limitrofe. La diga è circondata da un bosco solitamente meta di turisti. Fu utilizzata per gare di canottaggio tanto che nel 1991 vennero disputati i campionati europei e nel 2011 i campionati siciliani. Infine, la poca presenza di arbusti e la vicinanza alla pineta permette ai pescatori sportivi di svolgere la loro attività.
Il territorio di Naro oltre a ricchezze culturali, offre esperienze gastronomiche da non perdere. Le specialità culinarie della zona sono i ravioli dolci di ricotta, il latte fritto dolce spesso preparato durante il carnevale e la cubbaita di mandorle.
A proposito di mandorle, la famosa Sagra del Mandorlo in Fiore nasce proprio a Naro nel 1937 dall’idea del conte Alfonso Gaetani. Dopo due anni venne allestito un carro con figure rappresentanti la tradizione siciliana diretto verso il Tempo della Concordia e da allora la sagra si spostò definitivamente ad Agrigento.
Per assaggiare i piatti della tradizione sono consigliati la trattoria “La Lanterna”, la pasticceria “Milazzo”, la pizzeria gastronomia Gallo d’oro, il ristorante Vuscenza Gourmet, il ristorante Maison e tanti altri.
Inoltre per chi vuole proprio seguire dei tour enogastronomici vi sono l’azienda “Val Paradiso” tra olio e vino, la “Tenuta Vitanza” e l’agriturismo “Coscio di Badia”.