Imponente in cima alla sua scalinata, la Chiesa Madre è una delle opere più significative del barocco siciliano; fu costruita nel 1666.
La facciata è realizzata con conci di pietra delle cave del Casserino e presenta un portale fiancheggiato da due colonne sormontate da un frontone spezzato, e due portali minori sul lati.
Alle estremità della facciata si ergono due alte torri campanarie.
È a tre navate con cupola sul transetto e presenta decorazioni in stucco dal sapore neoclassico; lo spazioso presbiterio è cinto da inferriate e da due cappelle intitolate al SS. Sacramento e alla Madonna del Rosario.
Nella prima sono conservate le reliquie di San Traspadano, nella seconda quelle di Santa Cecilia martire, San Luciano e San Bonifacio.
I dipinti conservati all’interno, numerosi, sono stati realizzati da Domenico Provenzani, un pittore tra i più importanti del settecento siciliano, della cui educazione si prese cura il principe Ferdinando Tomasi di Lampedusa mandandolo a Palermo nelle botteghe del Serenario e di Vito d’Anna, Gaspare Serenario, un pittore settecentesco che realizzò dipinti e affreschi sia a Palermo che a Roma e Raffaele Manzelli, un pittore versatile ed eclettico, che nella seconda metà dell’800 si specializzò in soggetti sacri a carattere devozionale.
Recapiti ed Informazioni
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- Tutto l’anno
- visitabile solo da fuori, tranne la domenica durante le funzioni
Tariffe:
- gratis
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Relazione accessibilità:
La Chiesa rappresenta una delle opere più significative del barocco siciliano.
Il parcheggio pubblico in Via Empedocle è in sanpietrini e sasso, e dista 30 metri dall’entrata principale, caratterizzata da sei gradini e raggiungibile superando una scala con corrimano ambo i lati o rampa con pendenza dell’8%.
L’interno è costituito da tre navate, arredate con panche da preghiera, dall’altare, raggiungibile con due gradini di 18 cm, e da dieci cappelle laterali, ognuna raggiungibile superando due gradini.
Da segnalare che la prima cappella a sinistra contiene l’urna con le reliquie di San Traspadano.
Gli animali non sono ammessi.