Al momento stai visualizzando Leonardo Sciascia e la fotografia

Data / Ora
Date(s) - 19/09/2020 - 21/02/2021
9:00 am - 6:00 pm

Categorie No Categorie


“Leonardo Sciascia e la fotografia”. Una serie di fotografie inedite, scattate al principio degli anni Cinquanta del secolo scorso, dal grande scrittore siciliano Leonardo Sciascia. La mostra, curata da Diego Mormorio, presenta 27 istantanee, mai rese pubbliche fino ad ora, che fissano impressioni di un continente in piena rinascita dopo il secondo conflitto mondiale e testimoniano, ancora una volta, l’interesse dell’autore de Il giorno della civetta, Todo modo, La scomparsa di Majorana e di tanti altri romanzi, racconti, saggi e pamphlet, per le arti figurative. In un intrecciarsi di simmetrie e prospettive che denotano una profonda conoscenza, non solo delle tecniche fotografiche, ma anche della pittura e della grafica, rigorosamente in bianco e nero, si susseguono scatti che hanno immortalato paesaggi ancora poco toccati dall’uomo, città colte nei momenti di quiete e di silenzio, piccoli ricordi familiari. Ecco le sagome di due ciclisti, sotto gli archi di pietra, allora pericolanti, del centro di Randazzo, in provincia di Catania. Ecco una figura femminile ammantata di nero inerpicarsi per le scale, verso le torri orientaleggianti di una chiesa. Ecco, proprio a Racalmuto, dei ragazzini cresciuti troppo rapidamente immersi nella polvere; e un pecoraio che, casa per casa, munge e vende il latte della sua capra. E abitazioni quasi scavate nella roccia; e, a contrasto, il porto di Palermo, la laguna di Venezia, l’architettura di Gaudí a Barcellona. Ecco la moglie e le figlie dello scrittore, incastonate dentro sfondi che ricordano i dipinti di Caspar David Friedrich.

Leonardo Sciascia ha scritto: “La fotografia è la forma per eccellenza: colta in un attimo del suo fluido significare, del suo non consistere, la vita improvvisamente e per sempre si ferma, si raggela, assume consistenza identità significato. È una forma che dice il passato, conferisce significato al presente, predice l’avvenire”. Le istantanee in mostra a Racalmuto, col loro miscuglio di acume e riservatezza, nel fissare un’umanità che per stile di vita ci appare lontana ma che storicamente ci è molto vicina, quasi inducono a rimpiangere quel mondo muto, senza colori, eppure sano, semplice. Lo stesso Sciascia, negli ultimi anni della sua vita, aveva sintetizzato questa sensazione nella battuta “Il brutto che è passato è quasi bello”. Nella sua introduzione al catalogo della mostra, edito da Mimesis, Mormorio sostiene la tesi di Sciascia: la fotografia è verità momentanea, e soprattutto “verità che contraddice altre verità di altri momenti”. Frase che, nonostante il tempo e le disillusioni, rimane indimenticata, imprescindibile. E da associare a un famoso brano del Gattopardo: “In nessun luogo quanto in Sicilia la verità ha vita breve: il fatto è avvenuto da cinque minuti e di già il suo nocciolo genuino è scomparso, camuffato, abbellito, sfigurato, oppresso, annientato dalla fantasia e dagli interessi; il pudore, la paura, la generosità, il malanimo, l’opportunismo, la carità, tutte le passioni – le buone quanto le cattive – si precipitano sul fatto e lo fanno a brani; in breve è scomparso”.

Domenica 20 settembre, giorno dell’apertura, la fondazione Sciascia sarà visitabile dalle 9 alle 13. Nelle settimane successive, la mostra sarà accessibile al pubblico lunedì, mercoledì, e domenica, dalle 9:00 alle 13:00, martedì, giovedì, venerdì  e sabato, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 18. I prezzi dei biglietti sono, intenzionalmente, bassi: 4 euro l’intero, 2 euro il ridotto. La prenotazione è obbligatoria per i gruppi, che possono essere composti al massimo da venti persone. Gli ingressi alla mostra avverranno nel rispetto delle vigenti norme di prevenzione del contagio da coronavirus.

 

Condividi:

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.